Per 14 bambini della scuola elementare A. e F. Solimena di Nocera Inferiore, ma anche per i loro genitori e i loro insegnanti, quella del 13 maggio scorso non è stata una giornata come le altre. Anzi è stata una giornata che non dimenticheranno facilmente. “Non ci aspettavamo niente di simile – ha commentato una delle mamme – siamo davvero rimasti a bocca aperta”. Perché è vero che a scuola si va per imparare, ma a volte per imparare bisogna uscire dalla scuola. Così i 14 bambini, accompagnati da genitori e insegnanti, sono andati a scoprire dal vivo Villa dei Fiori, il Presidio di riabilitazione di eccellenza che si trova sul Poggio San Pantaleone e si occupa di disabili, spesso molto gravi, con patologie psichiche, neurologiche e sensoriali. Una visita didattica che è il frutto della collaborazione che il Centro ha con diverse scuole nell’ambito di un progetto unico di inclusione che, si potrebbe dire, sta “facendo scuola”.
I bambini sono arrivati alle 9, accolti dalle insegnanti e dallo staff di Villa dei Fiori. Come prima cosa hanno fatto una visita guidata della struttura a bordo delle minicar elettriche. Hanno vissuto l’esperienza di un percorso sensoriale attraverso l’uliveto e il giardino dei profumi fino al laghetto per poi andare alla scoperta degli animali che vivono nella struttura. Così hanno fatto la conoscenza di alpaca, caprette, oche, galline ovaiole e alzato gli occhi per guardare gli uccelli della voliera. Quindi è stata la volta dei cavalli del maneggio ma anche dell’orto e dei prodotti della terra che qui vengono coltivati. “Gli animali, l’orto, il maneggio – ha spiegato la dr.ssa Rossana Cuomo, psicoterapeuta di Villa dei Fiori – sono alcuni dei tanti elementi che compongono le attività di terapia che svolgiamo per i nostri pazienti”. Poi tutto il gruppo ha raggiunto il grande solarium. Piccola pausa per la merenda e spazio al lavoro creativo. I bambini della scuola insieme agli ospiti della struttura hanno prima realizzato il simbolo di Villa di Fiori, una casetta blu con al centro un fiore giallo, e poi un grande dipinto dedicato al tema dell’inclusione, dipinto che verrà affisso nella mostra che si allestirà il 21 giugno per la festa annuale del Presidio. Di nuovo tutti insieme, subito dopo, per il karaoke e la baby dance. Gelato finale e consegna dei regali da parte dei pazienti del Presidio ai bambini e agli insegnanti della scuola. “Iniziative come questa – ha spiegato la dr.ssa Cuomo – sono fondamentali, ma non sono episodi singoli, fanno parte di un programma che si basa sulla sensibilità dei dirigenti e degli insegnanti della scuola e sull’impegno del Centro”. “Come centro – aggiunge – abbiamo istituito un servizio, tutto a nostre spese, per portare i nostri ragazzi nelle scuole, non solo alle elementari come la Solimena, ma anche medie e superiori. La risposta delle scuole è stata eccezionale, basti pensare che un’insegnante della Solimena viene appositamente da noi per lavorare con una bambina che non è in grado di spostarsi dal Centro”. “L’inclusione – ha commentato un’insegnante – resta una parola vuota se non si nutre di conoscenza, di cose fatte insieme, di vita vissuta. Ecco perché giornate come questa permettono di far crescere nei bambini una coscienza e una consapevolezza di cui c’è davvero bisogno”. Ce ne sarebbe ancor più bisogno, viene da pensare, per molti adulti. Ma questa, come si dice, è un’altra storia.